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già studiate, svolgonsi le forme nuove archiacute che già sino dal principio del secolo XIII erano apparse in Toscana, raggiungendo colla Chiesa di S. Galgano tale perfezione organica e tale bellezza da non esser superate dalle posteriori e più ricche costruzioni del XIV e XV secolo.

A chi dobbiamo l'introduzione di queste nuove forme gotiche in Sardegna? Forse una certa influenza fu svolta a questo riguardo dal l'ordine cisterciense che sappiamo esser stato in Italia propagatore della architettura gotica e che in Sardegna ebbe i monasteri di S. Maria di Cabu-abbas presso Sindia, di S. Maria di Paulis, di S. Maria di Coros c di S. Maria d'Ardarello, dei quali non rimangono che informi traccie e così alterate da non poter fare alcuna congettura.

Le chiese di questo terzo gruppo in cui recisamente appaiono le prime forme gotiche. sono quasi tutte nell' antica provincia di Cagliari e vennero costrutte quando, soppresso il governo nazionale dei giudici. spadroneggiavano nell'isola le più notabili famiglie toscane, mentre Pisa crasi riservato il formidabile Castrum Kallaris.

Le particolarità stilistiche di queste chiese consistono in un'intima fusione dell'organismo architettonico romanico con forme gotiche le quali si estrinsecano per mezzo di finestre archiacute e di fascioni trilobati ascendenti nei frontoni. Quest'ultimo è anzi il motivo dominante e caratteristico.

Queste chiese, a quanto io mi sappia, non hanno riscontro alcuno in Toscana e nelle sistematiche ricerche da me eseguite in Pistoia, in Prato, in Lucca, in Pisa e nei loro dintorni una sola chiesa — l'Ora-