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Il governo di questi e del Comune Pisano nel giudicato di Cagliari fu tutt'altro che pacifico: cruente lotte tormentarono le terre, una volta così tranquille sotto la patriarcale dominazione dei giudici; le vicende di questo periodo sanguinoso in Sardegna si ripeterono tragicamente nelle belle contrade di Pisa.

Le nostre chiese e i nostri baluardi nei tersi paramenti ci tramandano con le armi gentilizie, con le iscrizioni il ricordo, attraverso secoli di straniera signoria, dello spirito italiano che trovò eco così potente nell'animo del grande fiorentino.

Giovanni Villani ci dice che Mariano d'Arborca fu uno dei più grandi e possenti cittadini d'Italia, tenente in Pisa numerosa corte e codazzo di cavalieri. Due iscrizioni ricordano che la Cattedrale dell'antica Villa di Chiesa, venne eretta dal Conte Ugolino, il tragico personaggio della cantica Dantesca. Nelle alte mura del castello di Serravalle in Bosa sono incise le armi di Corrado Malaspina. l'affettuoso amico del gran poeta e le rocche del Logudoro e della Gallura rievocano le figure di Fra Comita, di Michele Zanche e di quel Nino di Gallura, a cui Dante dirige l'affettuoso e gentile canto dell'amicizia.

Mai l'isola nostra fu avvinta al pensiero ed alla vita italiana, come nello scorcio del secolo XIII. I ricordi nostri nell'opera dantesca, anche se cosparsi di sangue, ei rinnovellarono il battesimo d'italianità. Quando Gherardu, generale dei Camaldolesi, volle raccomandare in Sardegna il vicario di S. Nicolò di Trullas si rivolse a domino Currado marchioni Malaspinae, domino Branche de Aurea, donno Comite Matao, domino Parazone de Murchio, domino archiepiscopo Turrino1. In una sola lettera col nome dei tre primi personaggi Corrado Malaspina, Brancaleone Doria e Donno Comita sono evocate le più potenti cantiche del gran poema. In un sacello di S. Francesco di Cagliari erano deposte le ossa di quel Lapo Saltarelli cui Dante move per la vita dissoluta aspre censure, pur non sconfessandone gli atti politici, quando gli succedette nel priorato2.

  1. F. PATETTA., Notizie di Storia Sarda tratte dal registro delle lettere scritte nel 1278 da Gherardo, generale dell'Ordine Camaldolese in Archivio Storico Sardo, pag. 131, Vol. I, Fascic. 1-2. Cagliari Tip. Dessì 1905.
  2. Nissardi Filippo, Lapo Saltarelli a Cagliari in Archivio Storico Sardo, pag. 210, Vol. I, Fascic. 3.