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Zaccaria, non più vescovo d'Orotelli ma episcopus de Otha, firma una remissione di censo che nel 1175 Alberto arcivescovo di Torres fece ai priori del monastero di Nurchi1.

Da questi pochi elementi la congettura più attendibile è quella della costruzione della cattedrale di Ottana verso la metà del XII secolo quando i vescovi trasferironsi alla nuova sede.

La sede vescovile da Ottana venne poi trasferita alla città d'Alghero con bolla degli 8 Dicembre 1503 da Giulio III.

Con la traslazione della diocesi vennero portati ad Alghero tutti i pregevoli oggenti d'arte che ornavano l'antica chiesa: sfuggì solo un bel polittico trecentista che forse ai vescovi d'Alghero, avvezzi alle nuove forme del rinascimento, parve misera cosa e che io rinvenui dimenticato e misconosciuto in una parete della Chiesa di S. Nicolò.

Dopo la traslazione della diocesi la chiesa perdette l'antico splendore, ma la struttura solidissima datale dalle belle trachiti la difese dell'azione delle intemperie e dalle incurie degli uomini.

Oggi, fra i tanti casolari rovinanti, è il solo edificio che rimanga dell'antica città di Ottana. E queste condizioni tristissime erano ancora al XVI secolo, giacchè il Fara menzionando questa diocesi riferisce: Diocesim habet Mediterrancam Sorrensi conterminam Ottanensem appellatam ab Ottana civitate non procul a Tyrso, quam hostinum incursiones populationesque adeo deformarunt, ut nihil supersit memorabile, nisi templum S. Nicolao dicatum ubi erat sedes episcopalis ad Algariensem Ecclesiam Alexandri VI et Iulii III diplomatis traslata2.

Nell' organismo costruttivo e decorativo della facciata dell'antica cattedrale di S. Nicolò di Ottana sono contenute le linee fondamentali Gella facciata della Chiesa della S.S. Trinità di Saccargia. prima che a questa venisse addossato il bel portichetto.

Malgrado ciò nei dettagli è tanta la diversità dal dover senz'altro eliminare l'ipotesi. che gli stessi artefici abbiano costrutta l'uma e l'altra.

Nella Chiesa di Saccargia la struttura architettonica, svolta con la eleganza di una vaghissima ornamentazione, con gli effetti sapientemente ottenuti da due pietre da taglio, la trachite cioè ed il calcare. con lo slancio e la leggerezza risultanti da belle gallerie sopportate da

  1. Tola, Cod. Dipl. Sard., Sec. XII, pag. 240.
  2. Fara, De Corographie Sardinige, pag. 85.