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dell'importanza dell'abbazia, ina essi sono ridotti in tal stato da non esser sufficienti a dar una idea anche pallida della disposizione dei locali.

Queste vestigia e la chiesa sono in un piano fertilissimo fra Sorso e Sassari, irrigato da acque fresche, provenienti da una sorgente o meglio da un deposito ch'era nell'ambito del monastero.

La facciata della Chiesa di S. Michele di Plaiano ha alcune forme architettoniche, che ricordano le chiese del primo gruppo ed altre che sono incontestabilmente il prodotto delle influenze schiettamente toscane, che si svolsero nella costruzione delle chiese di Saccargia, di Tergu, di Sorres e d'altre del secondo periodo.

Al primo ordine è un ampia arcata centrale raccordata con i pilastri d'angolo per mezzo di due arcate più piccole. È il motivo architettonico della facciata della Chiesa di S. Giusta. che trae da antiche tradizioni bizantine che perdurarono attraverso il primo stadio dell'architettura romanica.

Il frontone venne sguarnito malamente; manca la cornice di cornamento nei due lati: furono strappate le colonnine e rotta la bifora centrale. Malgrado ciò sono rimaste tante traccie da poter integrarne le linee decorative che non differiscono sostanzialmente da quella di Saccargia e di Sorres. Negli sfondi delle arcate, a casaccio, sono diverse ornamentazioni ad intarsio con intrecci geometrici. Mancano le lastrine l'intarsio, che doveano esser di marmi e di porfidi preziosi.

Malgrado la finitezza di questi ornati, in S. Michele di Plaiano sono forme più robuste e più solide di quelle che abbiamo rilevato nell'architettura del secondo gruppo. La porta riducesi alle sole lince costruttive ed in essa manca la cornicetta che di solito, liscia od intagliata, contorna l'arco di scarico.

Per questi caratteri stilistici l'architettura della chiesa di Plaiano si può considerare come di transizione fra il periodo arcaico ed il secondo, giacchè, mentre al pianterreno sono forme che vedemmo in S. Giusta ed in altre chiese del giudicato d'Arborea, nel frontone s'iniziano le nuove forme, che poscia con tanta eleganza si svolsero in Saccargia ed in Tergu.

Anche i muri laterali hanno subito non lievi alterazioni: sopraelevando il tetto si rimossero le cornici e s'innalzarono i muri, per cui l'archeggiatura romanica perdette della sua sveltezza. Il fianco a sinistra, che è meno guasto dell'altro, è diviso in quattro campi da lunghe e strette lesene