Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/210

toscana degli ornati, la forma dei rombi degradanti, la decorazione a fogliame ed a caulicoli dei capitelli e dei pilastri ecc. sono elementi tutti, che noi ritroviamo nelle chiese più brillanti erette nell'isola sotto l'influenza dell'architettura pisana.

La struttura architettonica della facciata, in cui compaiono nuove forme archiacute e, come dicemmo, nuovi sentimenti artistici, e le particolarità costruttive del portichetto, di cui la facciata è parte integrante, ci mostrano che l'uno e l'altro si costrussero posteriormente e si addossarono all'antica facciata.

Infatti, esaminando bene i pilastri che sono nel muro, in cui è aperta la porta della chiesa, ci si accorge subito ch'essi vennero addossati al terso paramento, che continua lungo la loro superficie d'appoggio. Se tale chiesa e l'atrio fossero stati eseguiti contemporaneamente i pilastri sarebbero stati concatenati colla struttura muraria e ciò per ragioni costruttive che facilmente s'intuiscono.

Al piano alto abbiamo elementi architettonici tali non solo da convalidare la nostra opinione ma da darci modo di ricostrurre la facciata del XII secolo.

Nella camera centrale sopra l'altare si rileva una finestra bifora che alcuni storici ritenevano eseguita appositamente per poter il vescovo ascoltare la messa senza scendere in chiesa.

Ciò è inesatto, giacchè questa finestra campeggiava nell'arcata centrale del secondo ordine come a Saccargia, a Sorres e ad Ottana.

I due pilastrini e l'arcata appartenevano alla galleria del secondo ordine, di cui sono visibili non solo l'inizio delle altre due arcate, ma anche gli ornati caratteristici a rombi degradanti, che l'architettura romanica usò largamente nelle chiese di Toscana e per riflesso in quelle di Sardegna.

Un esame accurato muro di fondo delle altre due stanze del piano sovrastante il portico permette di stabilire quali parti vennero aggiunte a nuovo.

Dell'antico frontone non rimangono che pochi frammenti, essendo stato sopraelevato per portarlo alla stessa altezza del fastigio della nuova facciata.

Questi elementi e gli altri, tutt'ora rilevabili, dell'antica facciata attestano che questa fosse a logge sovrapposte con archeggiature in falso poggianti, non su colonnine, ma su pilastrini. Quindi abbiamo non il