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del tetto, gli archetti romanici ed è aperta una finestra crocifornie, come nella maggior parte delle chiese medioevali dell'isola.

Sopra la navatella a sinistra non molti anni or sono si costrussero con un'incoscienza, che non parrebbe concepibile in persone nelle quali si deve presumere coltura se non sentimenti d'arte, alcune stanze per ricoverarvi le persone del clero che doveano pernottare durante l'annuale festività.

E per far ciò si sopraelevò con muratura informe il muro laterale a sinistra e sul muro della navata centrale, rompendo il bel paramento trachitico, si incastrarono le travi della copertura.

Ricordando che questa chiesa, avente in origine dignità episcopale, oggi è sotto la giurisdizione del Capitolo della Cattedrale d'Ozieri, che ancora si chiama Capitolo Bisarciense, non si può non restare dolorosamente meravigliati da tanta improntitudine, da così crassa ignoranza e non curanza di queste memorie storiche ed artistiche che sono i titoli più eloquenti della nobiltà e dell'antico splendore della diocesi di Bisarcio, da cui trasse l'attuale d'Ozieri.

E fu ventura che gl' intendimenti di riposar comodi per due o tre notti si estrinsecarono con soprastrutture. le quali si possono facilmente rimuovere, giacchè se gl'inconscienti muratori, a cui affidarono sì bella impresa, avessero disposto altrimenti, chi sa quali deterioramenti irreparabili avrebbe subito l'insigne tempio di Bisarcio.

Nel lato sinistro a m. 23.80 dallo spigolo della facciata si elevava la torre campanaria, di cui ora non rimane che la parte inferiore. Anche questa subì la sorte dei campanili di Ardara, di Sorres. di Salvencro. di S. Pietro di Bosa, di Tergu, crollati per vetustà o per effetto di scariche elettriche.

La struttura architettonica, almeno nella parte rimastaci, non differisce da quella dei campanili sovramenzionati: quattro larghi pilastri all'angolo ed un esile pilastrino nella linea mediana di ciascun lato della torre. Quest'identità di struttura fa presumere che il campanile di Bisarcio si elevasse, come quello di Saccargia, con cuspide alla sommità, con finestre trifore, bifore e monofore nei diversi piani, il che dovea dare alla scura massa della torre, una nota di festosità e di leggerezza.

I muri della torre di Bisarcio hanno lo spessore di m. 1,43 e sono rivestiti esternamente ed internamente con cantoni trachitici. Ivano