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Questo fa ritenere che la facciata sia stata compiuta e che poscia per esserne crollata una parte o per essere in condizioni statiche non sostenibili, siansi rimosse le parti decorative cadenti, rinforzando il muro con un paramento di cantoni trachitici e lasciando i pochi frammenti di destra, che potevano conservarsi senza pericolo di eventuali crolli.

È da scartarsi l'ipotesi che facciata non sia stata portata a compimento giacche ragioni tecniche e ragioni induttive inducono a ritenere il contrario.

Infatti, ammettendo quest'ipotesi, si verrebbe ad attribuire agli artefici una direttiva nell'esecuzione dei lavori strana ed irrazionale. Non è ammissibile che la struttura architettonica venisse iniziata ad un lato per poi procedere verticalmente da destra a sinistra. Sarebbe lo stesso che procedere dall'alto al basso.

Invece è da ritenersi che, seguendo le buone norme dell'arte costruttiva, abbiano eseguito prima il portichetto poscia a strati orizzontali dal basso all'alto gli ordini sovrastanti. Nè a questa norma, che è dettata non da considerazioni artistiche ma da imperiose ragioni costruttive, gli artefici di S. Antioco potevano derogare senza andar incontro a maggiori spese ed a difficoltà non spiegabili da alcuna esigenza artistica o statica.

Posto ciò, se a noi pervennero alcuni frammenti dell'architettura del frontone, indubbiamente doveano esser portati a compimento tutte quante le forme decorative della facciata.

Le archeggiature del secondo ordine erano a sesto acuto, il che con altre particolarità decorative c'inducono a ritenere questa facciata eseguita nella seconda metà del XIII secolo.

Non più tardi, giacchè le lettere dell'iscrizione ricordate la consacrazione dell'altare, incisa posteriormente all'erezione dell'atrio e quindi della facciata, sono anteriori al XIV secolo.

Rendono interessante questa facciata di cui non siamo in grado, per esser incompleta, di giudicare gli effetti estetici, i motivi ornamentali, inspirati a forme d'arte, che non si riscontrano in alcuna altra delle chiese medioevali della Sardegna.

Queste sono schiette derivazioni dell'architettura che fiori a Lucca, a Pistoia e specialmente a Pisa, ma dagli edifici di queste città differenziano per maggiore semplicità di forme e per minore vivacità ed esuberanza d'ornati.