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della facciata, che tutto induce a ritenere eseguita dagli stessi artefici che Costantino chiamò per la Chiesa di Saccargia.

Dopo l'abbandono dei monaci la chiesa decadde d'importanza e venne alterata con aggiunte e manomissioni.

Nel 1443 fu unita al vescovado d'Ampurias e d'allora in poi fu tutta una rovina tanto che oggi non si ha che un pallido riflesso della doviziosa abbazia: il campanile ruinato, i pochi avanzi nel monastero e la stessa chiesa mozza del fastigio danno un impressione di desolazione che è anche acuita dalla triste e brulla campagna che la circonda.

Le analogie stilistiche fra la Chiesa di Saccargia e di Tergu sono tante e tali da dover pensare ch'esse sieno state ideate da uno stesso architetto. Le rassomiglianze non derivano solo dalle linee direttive del periodo cui appartengono, ma da un insieme di particolarità e da un uguale sentimento artistico, per cui la Chiesa di S. Maria di Tergu appare come un'estrinsecazione più ornata delle forme architettoniche concepite dal costruttore di Saccargia.

Il primo ordine in S. Maria di Tergu svolgesi come in Saccargia con tre arcate impostanti sui pilastri angolari e su due colonnine sor montate da eleganti capitellini inspirati al classico corinzio. Esse inquadrano elegantemente la porta, costituita da due piedritti con capitelli ornati con foglie e con caulicoli. Su di essi poggia l'architrave monolitico, sovra il quale svolgesi l'arcata di scarico a cunei alternati, chiari e scuri, contornata da una cornice vagamente intagliata che poggia su due mensoline. È questa una particolarità stilistica, che non ha altri riscontri, giacchè nelle chiese di questo periodo la stessa arcata centrale dell'intercolonio contorna l'arco di scarico. In S. Maria di Tergu la porta è completamente indipendente dell'intercolonio e questo potrebbe esser rimosso senz'alterazione alcuna delle forme architettoniche del portale.

Al secondo ordine abbiamo come in Saccargia cinque false arcate, poggianti su esili colonnine due delle quali furono capricciosamente lavorate a zig-zag.

Le colonnine dell'arcata centrale inquadrano un tondo con sagomatura a sguancio riccamente ornata.

Manca il frontone, indubbiamente crollato, in cui doveano svolgersi le arcate ascendenti poggianti su colonnine d'altezza differente.

In S. Maria di Tergu abbiamo lo stesso organismo architettonico