Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/191

colonnine, sono eliminate quasi del tutto: le arcate sono ampie e la decorazione s'uniforma all'ornato classico.

Essa è notevole sovratutto per il gusto e per l'eleganza degli ornati che paiono scolpiti col fiato più che collo scalpello.

Chi si fa pur tuttavia a riguardare quest'edificio, pregevole per le forme ampie e severe e per la squisita decorazione, non può non trovare di sgradevole effetto l'eccessiva l'altezza della parte inferiore a confronto della navata centrale. Manca alla facciata ed alla chiesa quello slancio di forme che si rileva nelle altre chiese medioevali ed in special modo in S. Giusta.

È d'avvertire però che a produrre quest'impressione molto contribuisce l'esser la facciata monca delle archeggiature del frontone.

Rimettendo col pensiero le forme decorative del frontone posteriore nel timpano della facciata e restituendo le colonnine alla galleria sottostante si ravviserà forse il monumento sotto altro e più gradevole aspetto, il quale in origine era reso più smagliante dalle ornamentazioni cosmatesche a finissimi intarsi di pietre e di marmi preziosi occupanti come nei monumenti di Pistoia gli spazi compresi fra le arcate e le fascie orizzontali.

Nei muri esterni delle navate laterali rompono il bel paramento in calcare, d'un tono caldo e simpatico per la bella patina, diverse finestrine feritoie ed una porta architravata all'uso toscano. Sulla sommità svolgesi la decorazione romanica di archetti pensili che poggiano su mensoline e che differiscono dalle archeggiature delle altre chiese medioevali della Sardegna per una maggior eleganza e ricchezza d'ornamentazioni. Le mensoline sono vagamente intagliate con arte finissima: sono cento motivi ornamentali che svolgonsi uno più geniale dell'altro. Gli spazi compresi fra le cornici di coronamento in calcare bianco e gli archetti sagomati ancor essi in calcare sono intarsiati con lastre di trachite nera. Negli sfondi delle lunette l'artista si sbizzarri con intrecci geometrici, ottenuti con intarsio di lastrine trachitiche scure sul fondo chiaro: sono rose, sono riquadrature stelle a punte, dischi e croci che spiccano leggiadramente sul bianco calcare.

La stessa archeggiatura svolgesi nell'abside in cui la cornice di coronamento è classicamente intagliata con ovoli e dentelli. Nei muri della navata centrale gli effetti di contrasto fra la pietra trachitica scura ed il calcare bianco, che sono appena accennati nei muri laterali e nell'abside, sono ottenuti estensivamente coll'alternatività di filari chiari e