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Quando le legioni romane, in seguito alle fiere lotte sostenute contro i montanari Olaesi o Iliesi ebbero assoluta padronanza dell'intera isola, l'arte sarda scompari con questa che può definirsi l'ultima ribellione dell'antica civiltà nuragica, e di essa non rimasero che vaghe reminiscenze presso gli artefici più umili, le quali perdurarono attraverso il medio evo fino ai nostri giorni.

Nel periodo glorioso dell'impero romano la fusione fra l'elemento latino ed indigeno fu così intima da potersi asserire che le nostre sono manifestazioni della civiltà derivante da Roma; le grandi opere pubbliche mostrano una regione che assurse ad alto grado di fiorimento civile ed economico; non v'è paese, nè plaga nell'isola che non abbiano traccia dell'opera meravigliosa svolta dai Romani. Nelle regioni più inaccessibili, in quella stessa Barbagia che raccolse gli ultimi difensori della civiltà indigena, e che mostrossi sempre indomita e ribelle ad ogni forma di potere, sono strade, ponti, ed altri segni palesanti una florida colonizzazione romana, tanto intensa da perdurare in molte manifestazioni e nello stesso linguaggio. attraverso secoli di bar barie e di dominazione.