Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/169

vennero strappate dalle gallerie della facciata: le coppe iridescenti, che le navi pisane avevano portato dalle terre di Spagna tormentate dai Sara ceni, vennero spezzate; s'internarono le belle colonnine del portico dentro massicci ed informi pilastri; si murarono le bifore della torre campanaria e si nascosero gli affreschi con deformi altari.

Disertato il cenobio dai monaci, si fece della cospicua badia un beneficio semplice. il quale dietro sovrana proposta veniva conferito dal pontefice agli ecclesiastici più benemeriti del regno.

Ai primi del XVI secolo il monastero era completamente abbandonato e la chiesa dovea esser in non buone condizioni, giacchè il Fara. menzionando l'oppidum Saccargiae, dice che quivi era templum SS. Trinitatis anno 1116 a ludice Costantino quadratis lapidibus albis et nigris fuit conditum, cum insigni Abbatia Ordinis Camaldulensis, qua etiam nunc deserta et deformata jacet1.

Questa secolare incuria fece ruinare il monastero, le di cui imponenti rovine ne attestano la grandiosità e la bellezza; la chiesa venne deturpata in mille guise e fu fortuna se a noi pervenne ancora in piedi, dando modo al Ministero dell'Istruzione Pubblica di compiere un'opera di salvataggio, al quale modestamente ini fu dato di contribuire col progettare e dirigerne i lavori di restauro. consolidando le antiche strutture e ripristinando le originarie forme toscane.


Gli elementi costruttivi e stilistici confermano pienamente quanto abbiamo desunto dalle memorie storiche.

La Chiesa della S.S. Trinità ha la pianta a forma di croce latina con due cappelle traversali coperte da volte a crociera. mentre il tetto con cavalletti a vista copre la navata longitudinale.

Le pitture dell'abside costituiscono un monumento pittorico di sommo pregio per l'epoca in cui vennero eseguite (XIII secolo), per la conservazione senza restauri o ritocchi posteriori e pur svolgersi in esse in modo completo con forme non frequenti l'iconografia di Gesù.

Queste pitture sono state eseguite da artisti medioevali con arte romanica, ma sono in esse tali reminiscenze bizantine da farci conchiudere che in Sardegna la pittura medioevale, al pari dell'architettura, anche

  1. Fara, The Choreographia Sardiniae, pag. 81.