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L'esame stilistico della chiesa non contraddice ma rafforza i risultati, cui siamo pervenuti.

La chiesa richiama nel suo interno la forma delle basiliche medioevali sarde del primo periodo: tre navi allungate, di cui la centrale più ampia delle altre due, s'estendono con larghezza uniforme dalla facciata fino all'apertura dell'abside, corrispondente alla navata centrale.

Queste tre navi sono separate da grossi pilastri in pietra da taglio a sezione rettangolare e sono coperte da teti aventi la grossa e la piccola travatura a vista.

Abbiamo adunque una lieve differenza dalle basiliche fino ad ora esaminate, in cui le due navate laterali erano coperte da volte a crociera.

L'interno non offre alcuna particolarità degna di menzione e non ha la grandiosità della Chiesa di S. Gavino nè il suggestivo aspetto delle altre due di S. Maria del Regno in Ardara e di S. Giusta.

La facciata ha linee nobili e severe, ora deturpate da una pesante struttura muraria. che, eseguita per sostener le campane, poggia sopra la campata corrispondente alla navatella a sinistra.

La porta è inquadrata nobilmente fra due strette lesene che divide l'or dine inferiore in tre campi sopra i quali si svolge la cornice con gli archetti pensili.

I piedritti delle porte hanno basi sagomate e capitelli a fogliame e sopra questi poggia l'architrave monotico. L'arco di scarico a filo di muro col centro rialzato per guadagnar in eleganza ed in sveltezza, è contornato da una vaghissima fascia a fogliame terminante su due graziose mensoline.