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fa presumere che anche in questo frontone dovessero in origine ricorrere gli archetti pensili poggianti su mensoline.


La Chiesa di S. Giusta per la sua architettura dovuta alla mente geniale d'ignoto costruttore fu il modello cui si inspirarono i costruttori di tante altre chiese del giudicato di Arborea.

I frammenti della chiesa di Terralba fanno presumere che questa avesse le stesse forme architettoniche di S. Giusta svolte in più modeste proporzioni.

In Ghilarza esiste una chiesetta dedicata a S. Palmerio, in cui nella facciata è svolto il partito architettonico dell'arcata centrale poggiante su stretti pilastrini e raccordata coi pilastri angolari mediante due arcate più piccole.

Usufruendo delle diverse qualità di trachiti, di cui è ricco il territorio di Ghilarza, nella facciata di detta chiesa i filari bianchi s'alternano agli scuri.

Nella sommità dei muri laterali e dell'abside rincorrono le arcatelle pensili, poggianti su mensoline dalle più strane forme.

Nient'altro di particolare in questa chiesetta, che pur tuttavia non mancherebbe di una certa eleganza se non l'avessero affogata fra rustiche costruzioni e se sulla sommità non l'avessero appioppato un mostruoso campanile, ciclopicamente costrutto per sorreggere una minuscola campana di pochi chilogrammi di peso.


La Chiesa di S. Maria di Bonarcado ha tradizioni nobilissime negli annali della Chiesa sarda. Con grande solennità, presente l'arcivescovo di Pisa, Villano, come legato pontificio venne nel 1147 consacrata dal giudice Barisone d'Arborea, come risulta dal seguente passo della donazione fatta da detto giudice alla chiesa: In nomine Domini Jesu Christi amen. Ego judice Borusone de Serra potestate de logu de Arborea fazo custa carta pro Saltu qui do a Sancta Maria de Bonarcatu in sa sacracione de sa Ecclesia nova pro anima mea e de parentes meos1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Altre e ricche donazioni ebbe la Chiesa di S. Maria di Bonarcado

  1. Tola, Cod. Dipl. Sard., Vol 1, pag. 217.