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Anche in questa chiesa le arcate in pietra da taglio poggiano direttamente senza trabeazione sulle colonne sormontate da una tavola di pietra trachitica, che permette l'imposta di due arcate consecutive del muro della navata centrale e dell'altra trasversale delle navate laterali.

Le colonne sono di marino: alcune di marmo bianco, altre di cipollino, liscie, e scanalate, non eguali perfettamente nè di diametro ne d'altezza, compensate però con basi più o meno alte, esse pure romane.

Dei capitelli alcuni sono romani; altri medioevali. I primi sono d'ordine corinzio e composito oppure elegantissimi con forme ioniche. I capitelli medioevali s'inspirano ai modelli nobilissimi tratti da Tarros, ma loro origine medioevale — se a prima vista si scorge difficilmente tanto che ne rimasero ingannati quanti s'occuparono della chiesa — risulta dalla lavorazione, da una minore finitezza nelle foglie ed anche da una tinta più chiara dipendente dall'esser stati sempre al coperto, mentre i capitelli romani dovettero subire le ingiurie ed in pari tempo la poesia del tempo.

Tale fusione di forme decorative pagane con la severa imponenza delle linee romaniche è così intima che non apparisce a primo aspetto e non turba la severa armonia dell'insieme.

La nave centrale ha il tetto coi cavalletti a vista mentre le navate sono coperte con volte a crociera, impostantisi sui pulvini delle colonne e su mensole in pietra da taglio incastrate nei muri laterali. In questi sono aperte due porticine che non presentano alcunchè di particolare.

L'abside, che è nascosto da un presuntuoso altare in marmo, eseguito nello scorso secolo a spese dell'arcivescovo Saba e a detrimento delle semplici e severe linee dell'antica architettura, si conserva nella sua integrità col paramento in pietra da taglio. rotto da un sacrario in marmo in stile rinascimento fiorentino, che mette una nota gentile in tanta severità di ambiente.

Sotto il presbiterio, che era ed è anche oggi sollevato dal piano della chiesa, è la cripta ampia e coperta con voltine in pietra concia poggianti su muri e su colonne tozze con capitelli, che erroneamente si vollero ritenere romani.

Essi, è vero, hanno la forma composita, ma le foglie ed i caulicoli sono trattati con tecnica medioevale. La cripta è illuminata da alcune finestrine aperte nell'abside sotto lo zoccolo, seguendo in ciò l'esempio di alcune chiese medioevali di Lucca.