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Sovrasta la porta una bifora, quale riscontriamo nei più antichi edifici: la esile colonnina porta superiormente un pulvino che, ornato con foglie d'acqua e raccordato inferiormente col fusto, si allarga in modo da poter abbracciare i due archi d'imposta per tutto lo spessore della muraglia.

Una cornice a grosse sagome sapara questo primo ordine dal frontone, in cui campeggia una finestra crociforme ed in cui si svolgono gli archetti pensili ascendenti poggianti su mensoline, sui pilastri angolari e su strette lesene che si prolungano in giù fino allo zoccolo.

Le campate terminali corrispondenti alle navate laterali sono separate dalla parte centrale mediante due strette lesene e superiormente sono terminate da cornici inclinate coi soliti archetti che seguono l'inclinazione delle falde del tetto.

Lo stesso fregio romanico si svolge nella sommità dei muri laterali, nell'abside circolare e nel frontone del muro posteriore. Anche in questo abbiamo una finestra crociforme corrispondente a quella della facciata.

Queste finestre non aveano unicamente effetto decorativo, ma si eseguivano anche per soddisfare un bisogno pratico, d'illuminar cioè la zona immediatamente sotto il tetto, in cui per la scarsità della luce pro veniente dal basso e per il susseguirsi a breve distanza delle armature in legname, non sarebbe possibile nè un'efficace manutenzione nè le verifiche senza la tenue luce delle finestrine aperte con senso decorativo nei frontoni.

I costruttori pisani molto si preoccupavano di questa facilità d'accesso a tutte le parti dell'edificio e, trattando della Chiesa di S. Maria di Tratalias, vedremo un esempio geniale di queste preoccupazioni, per cui non si peritarono di eseguire opere costruttive ardite per l'indipendenza da ogni vincolo artistico.

Ad un lato della chiesa sorgeva la torre campanaria; oggi non esiste che la parte inferiore, ma quanto ci rimane è sufficiente, riferendoci ad altre torri campanarie coeve del giudicato di Torres, per ricostrurla idealmente.

Essa dovea inspirarsi alle prime forme romaniche, per cui la torre veniva scompartita in diversi ordini, separati da ricorrenze orizzontali col solito fregio ad archetti.

Il basamento si presenta tozzo senz'apertura alcuna: più in alto i quattro muri dovean esser forati con quattro finestre circolari e queste nelle zone superiori doveano ampliarsi in bifore ed in trifore. Una cuspide piramidale dovea coprire la torre campanaria.