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ed è composta di cinquantotto cavalletti di rovere, sui quali è inchiodato il tavolato sostenente la copertura di piombo.

Non si hanno elementi per stabilire se questo coperto sia originario o non; certo esso è anteriore al XVI secolo, poichè l'annalista Fara nel De Chorographia Sardiniae scrisse che in Torres fuit sede archiepiscopi Turritani in maximo eiusdem urbis templo a Comita Iudice magnificentisoima fabbrica extructa columnis marmoreis teretibus et striatis, suffulto, tegnlisque plumbeis tecto quod S, S. M, M. Gavino Romano, Protho et Ianuario, Sardis Turritanis dicatum.

È pur tuttavia questa copertura plumbea posteriore all'erezione della chiesa, poichè la statuetta di S. ancor essa fusa in piombo e collocata ad un estremo del colmo del tetto. è senza dubbio opera più moderna, riscontrandosi in essa vivacità di movenze, e correttezza di linee e di plasticità, non concepibili nella scultura goffa e puerile del XI secolo.

Forse questa copertura costituisce una delle tante modificazioni portate all'antichissimo tempio nel secolo XIV e delle quali si tratterà in appresso.

Le navate laterali sono coperte da volte a crociera divise fra loro da archi poggianti sui pulvini delle colonne e su mensoline incastrate nei muri laterali.

Sotto la nave centrale si estende la cripta, in fondo alla quale havvi la cappella, in cui si conservano le reliquie dei tre martiri, ai quali è dedicata la basilica.

Non poche modificazioni ed aggiunte vennero portate nell'interno della basilica: sopraelevandolo di una diecina di gradini si costrusse il coro con ornamenti in marmo ed in legno seicentisti, terminandolo con un poco pregevole altare. Altri quattro altarini — ancor essi lavori mediocrissimi — vennero addossati ai muri terminali delle navate laterali.

Le volte a spigoli sagomati, intersecantisi in gemme anulari, che si svolgono nell'interno delle absidi sostenute da colonnine bizzarramente decorate con flora e fauna gotica, palesano un'ornamentazione anteriore al coro ed agli altarini e posteriore all'erezione della chiesa. mentre i sovradetti caratteri ornamentali inducono a ritenerli coeve alle altre.