Pagina:Storia del reame di Napoli dal 1734 sino al 1825 II.pdf/63


LIBRO SETTIMO — 1809. 59

milizia, dal quale tirando a sorte due nomi per mille anime avrebbe l’esercito diecimila giovani all’anno: erano esenti, per giovare alla popolazione, gli ammogliati o gli unici; lo erano per pietà i figliuoli di donna vedova, sostegni delle famiglie; e, per mercede e ad impegno di studio, gli estimati eccellenti a qualche arte o scienza. Il servizio non aveva (ed era difetto ed ingiustizia) durata certa.

Quella legge spiacque al popolo perchè suo mal destino è il disgustarsi de’ tributi e dell’esercito, ricchezza e forza dello stato, mezzi di grandezza, di civiltà, d’indipendenza. La città di Napoli, che aveva il vergognoso privilegio di non dar uomini alla milizia, il perdè, come il perderono alcuni ceti e famiglie. Più ingrandiva il disgusto al pensare che quei soldati servir dovessero gli ambiziosi disegni dell’imperatore de’ Francesi, combattendo per causa che dicevano altrui, in lontane regioni, fra pericoli e travagli più che della guerra, di genti barbare e climi nuovi. Il qual sentimento era scolpito nel cuor di tutti, così che io stesso la intesi dalla bocca del re quando lamentavasi della sua dipendenza dalla Francia e del comandar duro del cognato; nè il dissuadeva o consolava il mio dire (perchè forse sembravagli adulazione ingegnosa), che le guerre dell’imperator Bonaparte erano per la civiltà nuova contro l’antica, e perciò di causa e d’obbligo comune agli stati nuovi.

Pubblicata quella legge, ne cominciò l’adempimento. Altro distintivo di quel tempo era il far le cose di governo con l’impeto delle rivoluzioni, il qual difetto era spesso aggravato del cattivo ingegno e lo zelo indiscreto delle minori autorità. Si voleva, per ottenerne merito e premio, compier presto la coscrizione nella provincia dall’intendente, nel distretto dal sotto-intendente, nel comune del sindaco; e così, fra tanti stimoli, spesso le forme si trasandavano, vi erano ingiustizie, e apparivano maggiori; e icoscritti credendosi scelti non più dalla sorte, ma dall’umana malizia, fuggivano o si nascondevano: fuggitivi, erano chiamati refrattarii e perseguiti, la famiglia multata, i genitori puniti. Le quali pratiche inique serbaronsi per alcuni anni, sino a tanto che il governo per miglior consiglio, ed i popoli per maggior pazienza eseguirono le coscrizioni con modi onesti e volontarii.

X. Avuti i soldati, si componevano in reggimenti di tutte le armi, s’ingrandivano le fabbriche militari, fondavansi nuove scuole, nuovi collegi. La maggior spesa per la finanza era L’esercito; e poichè d’anno in anno questo cresceva, giunsero a tale le strettezze dell’erario che le taglie non bastavano; altre nuove se ne aggiunsero, le rendite delle comunità si usurparono; ed infine gran parte de’ tesori di Gioacchino, frutto di guerra e di fortuna, fu spesa per l’esercito. E tanti dolori, tanto sforzo dello stato e del