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LIBRO SESTO — 1807. 37

coniare in Palermo altre monete di egual valore. Due re di un regno contemporanei confonderebbero la mente dei posteri, se le medaglie non le istorie si conservassero.

XXXIX. Pure tra i fatti or ora descritti, le novelle instituzioni, generate da positivi interessi di società e dal genio del tempo, assodavano; e le guerre esterne, le intestine discordie ritardavano solamente, senz’arrestare il natural progresso del bene. La fazione del governo di giorno in giorno aggrandiva, la contraria scemava, e causa non poca del doppio guadagno era il dar fede, impiego, autorità, stipendio a’ settarii della opposta parte, de’ quali parecchi tradivano i nuovi impegni e n’erano castigati; molti presi da comodo ed ambizione servivano il governo con maggior zelo de’ suoi partigiani. Così la mescolanza delle opinioni civili spegne ne’ governi forti le passioni e gl’interessi di parte; ne’ deboli, i governi.

Concorrevano al miglioramento delle nostre cose le vittorie dell’esercito francese in Alemagna. La battaglia di Eylau preparò quella di Friedland, e questa pose fine alla guerra; perocchè disfatto appieno l’esercito prussiano, sconfitto il russo, presa Conisberga, spinto il re Federigo fuor dei suoi stati, risospinto l’imperatore Alessandro verso la sua Moscovia, la pace chiesta da’ vinti fu conchiusa in Tilsit. Si fondò per essa il regno di Vesfalia dato a Girolamo Bonaparte, si aggrandì il regno di Sassonia degli stati polacco-prussiani, ed il regno di Olanda della signoria di Tever; furono riconosciuti la confederazione del Reno, e Giuseppe re di Napoli, Luigi di Olanda, Girolamo di Vesfalia, se non che per il primo non si faceva motto della Sicilia, ed a noi piaceva il silenzio come speranza di pace con la Inghilterra. Perciò dopo Tilsit, gli stati nuovi si afforzarono; parve necessità di destino l’imperio di Bonaparte, e tutte le menti amiche o nemiche, pensatrici o insipienti, credendo compita la nuova civiltà europea, videro ne’ tempi appena scorsi e negli attuali, per diversità di re, di leggi, d’interessi, due differenti secoli della società.

Ma vicino all’alto, come è costume della fortuna, stando i precipizii, cominciarono in quel tempo istesso gli sconvolgimenti della casa di Spagna; la quale debole verso le nazioni esterne, avvilita ne’ suoi stati, corrotta nella reggia, nessuna aveva delle qualità regali fuorchè la cupidità di regnare, ed a modo barbaro: il figlio congiurando contro il padre, il padre di sua mano imprigionando il figliuolo, il favorito armandosi contro l’erede del trono, la madre, la istessa madre accusando il figlio, e questi rivelando lo trama e cagionando aspre pene a’ congiurati; risuonarono nel regno le turpitudini della reggia, più invilì l’autorità de’ supremi, si confusero gli interessi pubblici e le private ambizioni, parteggiavano i soggetti, s’agitò la Spagna.