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330 TAVOLA DELLE MATERIE.

IX, 6; — come intesa dal popolo, ivi; — di Napoli, applaudita da tutti i liberali, 23.

Costumi del popolo, come caddero, IV, 24 e VII, 28.

Cotrone, come si difende dai Francesi, VI, 23; — presa e maltrattata dai borboniani, IV, 15.

Cristallaro, sua congiura, IV, 28.

Crudeltà della plehe romana, III, 33; — contro Antonio Ferreri, 39; — dei lazzari contro i Filomarino, 43; — del novo goveruo di Giuseppe, VI, 15; — contro i briganti, 30. (V. Atrocità).

Curci (Gherardo), V. Sciarpa.

Custode (Luigi), invola le carte a Makan, III, 8.

Cutò (generale), ferito e prigioniero, III, 23.

D


Damas (generale), guerreggia i Francesi nello stato romano, III, 33 e segg.; — si apre una strada in mezzo ai Francesi, 36; — in Toscana, V, 20 e 21; — ritorna a Napoli, ivi; — si ritira a Campotanese, 32; — rotto a Campotanese, VI, 10.

Damiani (Felice), membro della giunta di stato, V, 2.

Daun (conte), va contro Napoli, I, 6; — fatto vicerè, ivi; — ritorna, 8.

Decime ecclesiastiche, abolite, II, 2.

Decurionati, VI, 16.

Delfico, III, 2, e VII, 63.

Demiano, VI, 24.

Deo (Emanuele de), condannato a morte, III, 16.

Desaix, giunge alla battaglia di Marengo e vi resta ucciso, V, 17.

Discrzioni famose nel 1813, VII, 51.

Dalgorouky, ministro di Russia a Napoli, contende col ministro francese, VI, 41.

Dolomieu, sue sciagure, IV, 16; — liberato di carcere, muore, V, 21.

Doni patriottici, III, 2.

Donna (Liborio di), VIII, 18.

Donna morta di dolore salendo la berlina, VI, 47.

Donne di Sansevero, fanno cessare la strage, IV, 18; — di Picerno, e loro valore, 12; Napoletane, loro carità patria pei prigionieri di stato, V, 3.

Duecce, barbaro custode, V, 3; — mandato in Francia, VI, 15.

Duhesme, combatte nel regno di Napoli, III, 37; — va a combattere i borboniani, IV, 17; — prende Sansevero, 18.

Dumouriez (generale), III, 6.