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104 LIBRO SETTIMO — 1813.

debol politico, debol re, scelse il partire, e si partì l’indomane; rivelando alla moglie i pochi nomi de’ congiurati, che ancora per l’acerbità dei tempi io nascondo; ma lor prego da più giusta fortuna, nello avvenir della Italia, celebrità e gratitudine. Ritornò d’Inghilterra, dopo un mese, l’Avvisos, e riportò il consentimento di quel governo agli accordi di Ponza. Tardi: che in quel mezzo Bentinck, saputa la partenza di Gioacchino, era tornato da nemico in Sicilia; Gioacchino ne’ campi di Alemagna acquistava nuove ma inutili glorie, e la servitù d’Italia, decretata dai destini, maturava.

XLIX. Egli giunse a Dresda quasi al mezzo di agosto, dopo casi gravissimi di guerra che in breve accennerò per legamento d’istoria. L’esercito francese, guidato dal vicerè d’Italia, erasi ritirato dall’Oder all’Elba; l’Elba contrastata e presa da’ Russi; la Prussia, di alleata, dichiarata nemica della Francia; il principe di Svezia, francese, debitore del diadema alle fortune di Francia, ottenuta l’alteanza de’ Russi, mostravasi zeloso qual suole ogni uomo di mutata fede; i popoli alemanni concitati da’ Prussiani e Russi tumultuavano; l’Austria, dopo ritardi ed inganni, alleata di Francia, mediatrice di pace, e subito nemica, moveva in Boemia poderosi eserciti. La Francia dall’opposta parte, e l’uomo smisurato che la reggeva, levate molte schiere, rifatte le artiglierie, minaccioso quanto ogni altra volta andava incontro al nemico. Furono asprissime le battaglie di Lutzen, Bautzen e Wurtchen; nelle quali più combatterono e più perirono, trattando le armi per la prima volta, giovani appena adulti, Prussiani e Francesi, che avevano desertato per la guerra i licei e le università; e sì che tra i Prussi vedeva il mondo con maraviglia i maestri delle scuole guidare al combattimento i discepoli, ordinati a compagnie volontarie. Moveva i Francesi nobile sentimento di grandezza mostrandosi maggiore nelle sventure, moveva i Prussiani ardore di vendetta e di libertà; vinsero i Franchi, ma per troppe morti mesta vittoria; e frattanto espugnata Dresda fortemente munita procedevano insino all’Oder.

Fatto armistizio in Plesswitz il dì 5 di giugno, intrapresi e poi rotti i maneggi di pace, ricominciò a dì 16 di agosto la guerra; avendo nella tregua ambe le parti maturato i disegni. De’ Francesi era base di operazione il Reno; scala di operazioni le fortezze tra quel finme e l’Elba; globo di operazioni la Sassonia; campi da operare la Prussia, la Slesia e la Boemia; elementi ed ajuti di strategia le fortezze ancora occupate sull’Oder e sulla Vistola; obbietto di guerra le battaglie, e speranza la pace alle condizioni di Tilsit. Degli alleati erano basi la Boemia, la Slesia, la Prussia, punto obbiettivo fa Sassonia; mezzi di guerra travagliare il nemico, respingerle. serrarlo; speranza, confinare l’impero di Francia fra l’Oceano, i Pirenei, l’Alpi ed il Reno. Avevano i primi il benefizio delle linee