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forse per la storia in genere, non ispregevole per la nostra in particolare. Nessuno certamente mi domanderà una biografia di questi uomini: Plutarco e Cornelio Nipote scrissero biografie, ma per gli uomini di Cornelio e di Plutarco. Tuttavia se giova talvolta evocare le memorie e perfino le piccole azioni di quei personaggi, che lasciarono impresse le loro orme nella via dei secoli: non è neppur sempre inutile e tanto meno biasimevole riferire ai tardi posteri entro città modesta la vita semplice, ma piena di fede e di carità, dei nostri antichi compaesani benefattori. In famiglia, intorno al domestico focolare, piace udire rammentate le gesta famose del primo Napoleone, o le avventure guerresche del Garibaldi: ma non meno ci allieta ascoltare gli ordinari aneddoti del nonno caporale o del giovane amico garibaldino.
Ma null’ostante il buon volere, del Fazzi per il primo non mi è dato poter dire se non ch’egli fu piissimo sacerdote; che condusse, poi acquistò in enfiteusi dal Capitolo Fiorentino la Badia di Grignano; che intraprese ad età avanzata un viaggio a Roma al fine di tesoreggiare benedizioni ed indulgenze; e che morendo dispose de’ suoi beni in lasciti di pietà e di religione, e volle il suo corpo fosse seppellito nella Chiesa della Badia di Grignano, forse perchè riposasse più beato entro il Collegio, che ebbe innanzi agli occhi in isperanza, e lasciò erede de’ suoi beni.
Poco più che del Fazzi mi è dato intrattenermi di Lorenzo Niccolai. Questi fu sposo e fu padre; ma pare