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re conobbe allora che quella mosca a cui avea recisa la gamba era stato uno spirito maligno, e che questi avea manifestato i segreti della sua mente. Perciò avendo fatto uscire Aldone, e Gransone dalla stessa basilica sopra la fede sua, perdonò loro la colpa, e in avvenire li tenne in luogo di proprj figliuoli1.


CAPO VII.

Di Felice diacono, grammatico.

A quel tempo fiorì nell’arte grammatica Felice, zio di Flaviano mio precettore2, il quale fu tanto amato dal re, che fra gli altri doni della sua magnificenza, gli regalò un bastone tutto lavorato d’oro e d’argento.

  1. Il nostro testo: filiorum, altri: fidelium.
  2. A questo passo di Paolo nota il Muratori (Ann. d’Ital. sotto l’anno 693): «In que’ tempi dell’ignoranza anche un solo buon grammatico si teneva per una rarità; e questi tali poi insegnavano non solamente la lingua latina, che sempre più si andava corrompendo presso popolo, e prendeva la forma della volgare italiana; ma eziandio spiegavano i migliori autori latini, e davano lezione di quelle che appelliamo lettere umane».