Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 2.djvu/97

78 dei fatti de’ langobardi

appena nell’accennata basilica fu eretto l’altare, la peste cessò1.


CAPO VI.

Del modo che tenne il nemico del genere umano, per far sapere ad Aldone e Gransone che Cuniberto volea farli morire.

Dopo di queste cose, mentre il re Cuniberto consigliava il suo palafreniere, che nella propria lingua si chiama Marpahis2, in che maniera potesse privar di vita Aldone e Gransone, ad un tratto nella fenestra, presso la quale essi stavano fermi, andò a posarsi un moscone3. Onde Cuniberto, tentando di ucciderlo con un colpo di coltello, gli recise soltanto una gamba. Mentre ignari del consiglio del re veniano a palazzo, quando furono prossimi alla basilica del martire s. Romano, che sta presso il detto palazzo, s’incontrarono in un

  1. Se vogliamo esser giusti, dobbiamo dire, che i colori, con cui è descritta la pestilenza (e particolarmente la immagine dei due angeli) hanno un non so che di grande e terribile, che poco di più lascia a desiderare in argomento di simil genere.
  2. Ved. nella prima parte p. 76, annot. 1.
  3. L’originale: una de majusculis musca, altri: de aviculis musca.