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libro vi. capo iv. 75

Quest’eresia fu suscitata da Gregorio patriarca Costantinopolitano, unitamente a Macario, Pirro, Paolo e Pietro. Per la qual cosa Costantino Augusto convocò cento e cinquanta vescovi1, tra i quali vi furono anche i legati della Santa Romana Chiesa, mandati dal papa Agatone, cioè Giovanni diacono, e Giovanni vescovo Portuense, i quali tutti la predetta eresia condannarono. In quell’ora cadde sì gran quantità di tele di ragno in mezzo del popolo, che tutti rimasero stupefatti; e per questo prodigio fu significato, che le sordidezze dell’eretica malvagità erano state spacciate2. Il patriarca Gregorio però si corresse; ma gli altri nella loro opinione ostinatamente durando, dalla vendetta dell’anatema furon colpiti 3. A quel tempo Damiano, vescovo della chiesa Ticinense, sotto il nome di Mansueto arcivescovo di Milano, scrisse per questa cagione una lettera utilissima e alla vera fede conforme, la quale giunse di non mediocre suffragio nel prefato concilio. Ora la retta e vera fede è que-

  1. Variano gli scrittori sul numero dei vescovi che intervennero a questo sinodo. V’ha chi lo porta fino al 289.
  2. Altri storici descrivono la stessa cosa.
  3. L’origuale: anathematis ultione perculsi.