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dei fatti de’ langobardi |
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te s’azzuffano, e nessuna parte non cedendo terreno all’altra, fecesi immensa strage di gente. Alla fine il crudele tiranno Alachi perì, e Cuniberto per grazia di Dio guadagnò la vittoria. Parimente l’esercito di Alachi, vista la morte di lui, tentò salvarsi fuggendo; ma coloro che poterono scampar dal ferro, dal fiume Adda furono tutti affogati. Fu tagliata la testa ad Alachi, e mozzategli pure le gambe in modo che informe e monco cadavere rimase al suolo. A questa battaglia non intervenne l’esercito de’ Friulani, perchè essi avendo violentemente fatto giuramento ad Alachi, per questo appunto non vollero prestar ajuto nè al re Cuniberto, nè allo stesso Alachi; ma quando questi due capi sono venuti a battaglia, i Friulani se ne ritornarono al proprio paese. Morto dunque in questa maniera Alachi, il re Cuniberto fece magnificamente seppellire il corpo di Zenone diacono dinanzi alle porte della basilica di s. Giovanni, che egli medesimo avea edificato. Poscia così raffermato nel regno1, in mezzo all’allegrezza ed al trionfo della vittoria, restituissi a Ticino.
- ↑ Il nostro testo: regnaturus, altri: regnator. Inclinerei alla seconda lezione, perchè Cuniberto era prima già re; perciò nella versione si disse raffermato nel regno.