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dei fatti de’ langobardi |
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ro si diedero sacramento, ordinando il giorno della venuta di Cuniberto, per potere essi dargli in mano la città Ticinense. Ciò che in punto è avvenuto: perciocchè nel giorno stabilito Cuniberto giunto a Ticino, e da essi a braccia aperte accettato, fece l’ingresso nel suo palazzo. Allora tutti i cittadini, e specialmente il vescovo, sacerdoti, chierici, giovani e vecchi a gara ad esso accorrendo, tutti mescendo gli amplessi alle lagrime, con inesprimibile allegrezza esalavano i ringraziamenti al Signore pel ritorno di questo re. Ed egli come meglio poteva tutti consolava e baciava. Mentre ciò accadeva, giunse un messaggio ad Alachi, che Aldone e Gransone aveano adempiuto ciò che gli aveano promesso, portando cioè la testa di Cuniberto; e non solamente la testa, ma tutto il corpo, ed affermando ch’ei già sedea nella reggia. Il che udito, fu costernato grandemente nell’animo, e furibondo e fremente grandi minaccie scagliò contro Aldone e Gransone, poscia di là partito per la via di Piacenza, passò nell’Austria1, ove le città tutte par-
- ↑ Il nostro testo: Austrium, altri: Histriam. La nostra lezione è la vera, il che fu dimostrato dal Muratori, il quale osserva, che la parte del regno Longobardico, posta fra settentrione e levante, era chia-