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libro v. capo xxxviii. |
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odio i diaconi, così parlò a’ suoi: Andate, dite a colui: Se ha nette le brache entri; se no, stia di fuori. Onde Tommaso udendo tale ambasciata rispose: Riferitegli che le mie brache son nette, e che oggi appunto le calzai di bucato. Al che Alachi: Andate di nuovo, e ditegli, che io non parlo delle brache, ma delle cose che stanno dentro le brache. Alle quali parole Tommaso rispose: andategli a dire: Dio solo in sì fatto argomento può trovare in me motivo di riprensione: Alachi nol può. Finalmente Alachi avendo fatto venire dinanzi a sè questo diacono, molto aspramente e villanamente gli favellò. Allora in tutti i chierici e sacerdoti invalse paura ed odio di quel tiranno, pensando essi di non poter tollerare la sua crudeltà. Per la qual cosa, tanto più crebbe in loro il desiderio di Cuniberto, quanto maggiore esecrazione li prese per quel superbo usurpatore del regno. Ma la ferità e cruda barbarie di cotestui non molto a lungo l’usurpato regno potè mantenere.