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libro v. capo xxxviii. | 57 |
dugio andò alla caccia in una selva, che chiamano Orba1, e volle che lo acccompagnasse la sua moglie Ermelinda. Poscia partito di là notte tempo restituissi a Ticino, e fatta venire a sè la fanciulla Teodete si giacque con lei. In appresso egli la collocò in un monastero della città di Ticino, a cui fu dato il nome di lei medesima2.
CAPO XXXVIII.
Come Alachi occupò il palazzo di Cuniberto.
Ma finalmente Alachi partorì la iniquità, che già da gran tempo avea concepita3, in ciò secondato da Aldone, e Gransone cit-
- ↑ Nel testo: Urbem, e in italiano Orba chiamasi questa selva, indicata dal Cluverio presso il Tanaro, (oggi Bormia) forse da un fiume, che pure dai Latini non saprei dire il perchè, chiamavasi Urbs. Claudiano nella guerra Gotica mostra egli medesimo maravigliarsi di tale denominazione:
........Ligurum regione suprema
Pervenit ad fluvium miri cognominis Urbem.
- ↑ Il monastero di S. Maria Teodota, detto poi della Posterla.
- ↑ Il testo: conceptam iniquitatem parturiens, secondo l’espressione del Salmista: concepit dolorem et peperit iniquitatem. In italiano si avrebbe potuto rendere il senso stesso, spogliandolo di questa profetica imagine; ma io ho già posta la massima di voler ritenere possibilmente nello stile della traduzione l’indole dell’originale.