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mavasi Alachi1, pel quale, turbata la pace nel regno de Langobardi, furono fatte immense stragi di popoli. Essendo costui duca della città di Trento, venne a battaglia col conte de’ Baivari, ch’essi dicon Gravione2, il quale reggeva Bauzano3 con altri castelli, e riportò sopra di lui una segnalata vittoria. Per la qual cosa insuperbitosi, levò la mano contro il suo re Bertarido, e ribellato si fortificò nel castello di Trento. Contro costui avanzatosi il re Bertarido, mentre lo assediava al di fuori, all’impensata Alachi sbucato dalla città scompigliò gli accampamenti del re, e costrinse lui stesso a fuggire. Tuttavia essen-

  1. L’originale: filius iniquitatis: espressione poetica usata sì dagli orientali, che dai settentrionali: ne’ poeti biblici da una parte, e nelle poesie di Ossian dall’altra, si hanno continui esempi di questa metaforica forma di favellare.
  2. Gravione era una dignità che corrispondeva a quella di conte fra i Longobardi. De’ Gravioni si fa spesso menzione nelle leggi Saliche, come osservavo i comentatori di questo luogo. Poteano considerarsi giudici provinciali, che aveano anche un poter militare. Alcuni etimologisti traggono la voce dal tedesco ragen, che corrisponde al latino eminere, altri da grau canus: e l’una e l’altra etimologia per altro concorre a spiegare l’uffizio dei Gravioni espresso da Paolo.
  3. Baurzanum chiamavasi anticamente con varietà di pronunzia anco Balzanum, d’onde Bolzano, castello notissimo del Tirolo.