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furono uccisi; e partì fra i Forogiuliensi, i Trevigiani, ed i Cenedesi, il territorio di coloro che ivi abitavano1.


CAPO XXIX.

Di Alzecone duca de’ Bulgari, e come fu stabilito co’ suoi a Benevento.

A questo tempo il duca de’ Bulgari, di nome Alzecone, non si sa per qual cagione partito dalla patria, entra pacificamente in Italia, e con tutta la gente del suo ducato viene al re Grimoaldo, offerendosi di servirlo, e d’abitare nel suo paese. Onde questi

  1. La prima distruzione di Opitergio (Oderzo) fu fatta da Rotari (Ved. lib. 4, cap. 47 ); ma questo fu l’eccidio finale di quella città, che pur fu celebre nelle storie antiche, di che ne fanno solenne testimonianza e le classiche iscrizioni, e le opere degli autori latini. Questa città, quantunque abbattuta, vivrà però sempre gloriosa negli scritti immortali di Tacito: Primus ac Varus, occupantes Aquilejae, proxima quaeque et Opitergii et Altini laetis animis accipiuntur (Historiar. lib. 3). Le sue ruine attestano a quanto giunga la furia d’un barbaro conquistatore. Ma questa era ferocia dei tempi. Nei secoli della civiltà e della filosofia, un più terribile conquistatore avea minacciato ad una città famosa la stessa sorte dell’antica Oderzo; ma le parole eloquenti di un messaggero allattato dalle muse ed infiammato dall’amor della patria, in un istante disarmarono la sua collera.