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CAPO XXVII.

Come Grimoaldo espugnò e distrusse il Foro-Popilio.

Ruinò similmente nel modo che ora dirò il Foro-Popilio1, città de’ Romani, i cittadini della quale, nel suo passaggio per Benevento, gli aveano recati non pochi travagli, ed aveano maltrattati più volte i messi2 di lui, che andavano e tornavano da

  1. Il nostro testo: Forum-popilii, ed è certamente la sana lezione, essendo quella degli altri testi Forum-populi corruzione del vero nome latino. Probabilmente questa corruzione derivò dall’antica pronunzia latino-vernacola, ciò che serve a conferma della sussistenza di una lingua antica latina volgare diversa dalla colta, almeno nelle provincie distanti da Roma. Dal corrotto Forum-populi derivò l'italiano Forlimpopoli. Tre sono le città, o piuttosto castelli, di questo nome, cioè Forlì piccolo distante sei miglia da Cesena, altro ve n’ha posto ai confini della Lucania, ed uno, che è il nostro, situato nella Campania, del quale parla (oltre Tolommeo) Dionigi di Alicarnasso l. I, ed è chiamato sì dal detto autore, quanto nelle antiche lapidi a chiare note, Forum-Popilii e Popili; quantunque in Frontino notisi fra le colonie romane, con corrotto vocabolo, Forum-populi (Ved. Cluver. Ital. antiq. ad voc.)
  2. Per messi (missi) ne’ tempi barbari intendevansi gli ambasciatori, come si ha nelle leggi dei Franchi ed altrove (Script. Rer. ital. tom. 1, pag. 483).