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cata la testa, e con una macchina militare, detta petraria1, fu lanciata nella città. La qual testa Romoaldo ordinò che fosse recata a sè, la baciò piangendo, e la fece porre in onorevole sepoltura.


CAPO IX.

Del modo con cui Micola, capitano Capuano, travagliò l’esercito dell’imperatore.

Temendo adunque l’imperatore che giungessegli addosso il re Grimoaldo, levato l’assedio di Benevento, s’incamminò verso Napoli. Ma Micola2, conte di Capua, si mosse contro di lui presso le rive del fiume Calore3, e maltrattò fieramente il suo esercito in luogo, che fino al dì d’oggi chiamasi Pugna.

  1. Questa macchina fu chiamata ne’ tempi barbari petraria, perchè con essa si lanciavano le pietre: è quella medesima che i Latini chiamavano scorpio oppure onager.
  2. Chi legge Micola, chi Mittula, e chi Mirula e Mitla.
  3. Altri Coltris. Il fiume Calore da mezzogiorno scorre verso settentrione, fiume presso Benevento, dove si congiunge al Sabato, il quale procede da levante a ponente finchè si scarica nel Volturno. Così è segnato nella cit. Tav. del Beretti.