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dei fatti de’ langobardi |
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Cacano re degli Avari, intimando, che se avesse ritenuto nel regno suo Bertarido, non avrebbe in avvenire mantenuta la pace, che prima aveva avuta co’ Langobardi, ed allora pure con esso. Il che udito dal re degli Avari, chiamato a sè Bertarido gli disse: se ne andasse dove volesse, affinchè per sua cagione non s’inimicassero gli Avari coi Langobardi. Bertarido adunque avendo ciò inteso, restituissi in Italia e si diresse a Grimoaldo, poichè avea udito costui essere clementissimo. Ed essendo arrivato alla città di Lodi, mandò innanzi di sè al re Grimoaldo Unulfo suo fedelissimo, affinchè gli partecipasse la sua venuta. Onde Unulfo presentatosi al re, gli annunziò come Bertarido ivi giungeva alla sua fede commesso1. Alle quali parole il re francamente rispose, che rimettendosi egli alla sua fede, non gli sarebbe accaduto alcun male. Intanto giunse Bertarido, e presentatosi a Grimoaldo, mentre s’affaticava a prostrarsi ai piedi di lui, il re benignamente il rattenne e lo sollevò in vicinanza della sua bocca e baciollo, Al quale Bertarido: Io sono, disse, tuo servo, e sapendo che tu sei cristianissimo e pio, fi-
- ↑ Il nostro testo: Berlaridum in ejus fide adventare nuntiavit. Altri: ad ejus fidem confugere.