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Passati i primi anni dell’adolescenza, fino dalla quale avea dimostrato l’ottima indole, i dolci costumi, e la facilità del suo ingegno, fu dal re Ratchisio chiamato in corte, per educarlo egli, sotto i proprj occhi, colla maggior diligenza. Quivi dallo stesso re apprese non solo la maniera del vivere civile e cristiano, ma fu ancora provveduto di maestri, che nelle sacre scienze lo istruirono, ed in cui divenne uno de’ più intelligenti, e più saputi uomini di quel secolo. Quindi può credersi, che fra questi studj, ed in mezzo a questa educazione egli sentisse la vocazione per lo stato ecclesiastico, nel quale poscia ebbe largo campo di servire alle pie intenzioni de’ suoi re, ed alla Metropolitana chiesa d’Aquileja nel grado onorevole di Diacono1.

Toltosi al mondo il re Ratchisio, e di re grande fattosi semplice e povero monaco in monte Casino, gli fu successore sul trono de’ Longobardi il fratello Astolfo, duca del Friuli.

Che Paolo abbiasi conservata la grazia reale come di Astolfo, così del successore di lui Desiderio, è più che verisimile. Anzi Er-

  1. Ved. l’epitaffio composto al Diacono dal suo discepolo Ilderico, presso Lirutti.