leti, rustici e municipali dialetti dell’antica Italia potressimo rintracciare l’origine di molti vocaboli che forse erano rigettati dalla classica purità di Roma. Un numeroso esercito non costituisce che una picciola nazione, e le forze dei Lombardi furon tosto diminuite dal ritirarsi che fecero i ventimila Sassoni, i quali, spregiando una dipendente condizione, se ne tornarono, dopo molte audaci e pericolose avventure, alla nativa lor terra. Formidabile era l’estensione del campo di Alboino; ma l’ampiezza d’un campo facilmente si conterrebbe nella circonferenza di una città, ed i marziali abitanti di esso si troverebbero radamente sparsi sopra la superficie di un vasto paese. Alboino nel calare giù dalle Alpi, conferì al suo nipote, primo duca del Friuli, il comando di quella provincia e del popolo, ma il prudente Gisulfo avrebbe scansato il pericoloso ufficio se non gli fosse stato concesso, di scegliere,
tra i nobili Lombardi, un numero di famiglie sufficiente a formare una perpetua colonia di soldati e di sudditi. Nel progresso della conquista non fu possibile compartire la stessa facoltà ai duchi di Brescia o di Bergamo, di Pavia o di Torino, di Spoleto o di Benevento; ma ciascuno di questi, e ciascu-