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conoscere quanto potesse negli animi dei signori Longobardi il sentimento di generosità. Permesso avendo Grimoaldo a questo principe infelice il rivedere la patria, l’immoderata esultanza, che del di lui giugnere dimostrarono i popoli, di violenti sospetti empiè l’animo dell’usurpatore, onde costretto Bertarido a tentare novella fuga, alla fedeltà di un solo fra i suoi amici seppe grado di averla condotta a termine. In quella occasione Grimoaldo pure diè a divedere grandezza d’animo, perchè anzichè sdegnarsi contro l’amico di Bertarido, volea ricompensarlo, nè men generoso questi amò meglio seguir nell’esilio il suo principe, che vivere colmo di onori e di ricchezze presso chi il trono a quello usurpò. Accorsi in ajuto di Berlarido i Franchi, Grimoaldo fece sembianza di abbandonare ai medesimi il campo riccamente abbondante di viveri, indi addietro tornato, ed avendoli ivi sorpresi, li passò a fil di spada. Reputato per sapienza di governare, lo stesso Grimoaldo, una tribù di Bulgari venne a chiedergli d’essere fra i suoi sudditi annoverata: alla quale domanda condiscendendo, assegnò a queste genti alcune terre nella contea di Molisa. Le differenti nazioni, che a mano a mano misero lor di-