Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 2.djvu/166


147

ai grandi vassalli onde coronassero il figlio di lui Adelvaldo. Fu questo principe preso per intervalli da pazzia, della quale, e dei filtri che ne vennero accaggionati, fa soventi volte menzione l’istorico dei Longobardi. Arivaldo e Rotari, cognati di Adelvaldo, regnarono l’un dopo l’altro in sua vece. Rodoaldo, figlio di Rotari, perì per mano d’un Longobardo, di cui sedotta aveva la moglie, per la morte del qual Rotari la nazione, sempre intesa a conciliare il proprio diritto di scegliersi il re, colla riconoscenza e col rispetto da lei dovuto alla reale famiglia, chiamò al trono Ariberto, nipote della regina Teodolinda. Questi, più assai consultata la paterna tenerezza che non il vantaggio de’ proprj sudditi, lasciò congiuntamente eredi del trono Bertarido e Godeberto suoi figli. La discordia, postasi fra questi due principi, esiziale divenne ad entrambi, perchè li distolse dal mettersi in riguardo contro i comuni loro nemici. Grimoaldo, duca di Benevento, uomo divorato dall’ambizione, uccise a tradimento Godeberto, il quale misfatto saputo appena Bertarido, fuggì in Ungheria. Allora Grimoaldo s’impadronì del trono, che a vie più assicurarsi sposò la sorella del fuggitivo. L’istoria romanzesca di Bertarido, giova a farne