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138 | dei fatti de’ langobardi |
vescovo di Ticino. Onde dopo che ciò è avvenuto questi edificò sul proprio terreno nel la città medesima una basilica al beato Sabino martire. Fra le altre virtù di ottima vita serbò eziandio intatto il fior virginale. Di questo personaggio poi narraremo a suo luogo alcun miracolo che fu operato in appresso. Ma il re Liutprando, poichè ebbe regnato anni trentuno e sette mesi, già pieno di età finì di vivere. Il suo corpo fu sepolto nella basilica del beato Adriano martire, dove anco riposa il suo genitore. Fu uomo di molta sapienza, di consiglio sagace, piissimo e sempre di pace amico: potente in guerra, coi malfattori clemente, casto, pudico, orator vigilante, largo nell’elemosine, ignaro bensì delle lettere, ma da uguagliarsi ai filosofi, nutritore del popolo, aumentator delle leggi1. Nel principio del suo regno prese molti castelli ai Bojoari: sempre più nelle orazioni che nelle armi fidava, sempre con grandissima cura coi Franchi e cogli Avari conservò la pace.
FINE DELLA STORIA.
- ↑ Le leggi di Liutprando furono aggiunte a quelle de’ suoi predecessori, e trovansi nella collezione delle leggi longobardiche.