Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 2.djvu/154


libro vi. capo lvii. 137

Agibrando. Essendosi poi avviato verso Benevento, intesa da Godescalco la sua venuta, tentò costui di allestire una nave, e fuggire in Grecia. Ma poichè ebbe imbarcato la moglie e tutte le sue suppellettili, nell’atto che stava per entrar nella nave, si avventarono contro di lui i Beneventani, fedeli a Gisulfo, e lo spensero. La moglie poi con tutti i suoi averi fu trasportata a Costantinopoli.


CAPO LVIII.

Ciò che lo stesso fece a Benevento; di Bandolino
uomo santissimo, di Bendelapo e di Pietro vescovo Ticinense.

Allora il re Liutprando, arrivato a Benevento,[A. D. 744.] costituì nuovamente duca nella propria sede suo nipote Gisulfo; e così, composte le cose, si restituì al proprio palazzo. Questo re gloriosissimo, in onore di Cristo edificò molte basiliche per tutti i luoghi dove fu solito d’abitare. Egli istituì il monastero di san Pietro, posto fuori delle mura della città di Ticino, e chiamato Cielo aureo. Parimente fabbricò un monastero in cima dell’Alpe di Bardone, che si chia-