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libro vi. capo liv. | 129 |
tendo perì. In appresso i Romani gonfj del loro solito orgoglio, radunatisi tutti insieme, avendo alla loro testa Agatone duca de’ Perugini, vennero per pigliare Bologna, ove Valcari, Peredeo e Rotari se ne stavano allora a campo: i quali piombando sopra i Romani fecero grande carnificina, e i pochi rimasti si salvarono colla fuga.
CAPO LV.
Di Trasmondo duca di Spoleti: di Gisulfo Beneventano: di Gregorio, e del regno d’Ildeprando.
A questi giorni Trasmondo ribellò contro il re; onde questi, sopraggiunto coll’esercito lo stesso Trasmondo, fuggissi a Roma. Allora in suo luogo fu posto Ilderico. Morto poi Romoaldo il giovine, duca dei Beneventani, il quale per anni ventisei avea posseduto il ducato, gli successe suo figliuolo Gisulfo ancor pargoletto: contro il quale congiurando alcuni macchinarono d’ammazzarlo. Ma il popolo Beneventano, il quale fu sempre fedele ai suoi condottieri, gli spense, salvando così la vita del proprio duca. Non essendo per altro Gisulfo, a cagione dell’età sua puerile, idoneo a governare cotanto po-