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dei fatti de’ langobardi |
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Galli vennero fino in Provenza, e presa Arli ne devastarono tutti i contorni. Allora Carlo mandò legati con preziosi doni al re Liutprando per chiedergli soccorso contro i Saraceni,[A. D. 739.] il quale senza indugio marciò in suo ajuto con tutto l’esercito dei Langobardi. Ma ciò inteso dai Saraceni tosto fuggirono da quelle regioni: Liutprando poi ritorno con tutte le sue genti in Italia. Molte guerre lo stesso regnante fece contro i Romani, nelle quali sempre riuscì vittorioso: una volta sola in Arimini, lui assente, il suo esercito fu tagliato a pezzi, ed in altra occasione, stanziando egli nella Pentapoli, una gran moltitudine di coloro che portavano a lui piccoli doni, ossia presenti ed offerte di tutte le chiese1, presso il borgo Pileo furono o uccisi, o fatti prigionieri. Oltre a ciò mentre Ildebrando e Peredeo duca di Vicenza teneano Ravenna, improvvisamente assaltati dai Veneti2 fu preso da loro Ildebrando, e Peredeo coraggiosamente combat-
- ↑ L’originale: munuscula, vel xenia, vel singularum ecclesiarum dona.
- ↑ Questo fatto dal Muratori (Annal.) è posto sotto l’anno 729. Nota lo stesso Muratori, che si dee lode al valore fino in que’ tempi riguardevole de’ Veneziani, che seppero condurre a sì segnalata vittoria la loro armata navale.