dò egli medesimo ad abitare nella casa di quello. Per lo che il duca Pemmone con molti nobili Langobardi, prese una risoluzione contro lo stesso patriarca, e catturato, lo fece trasportare al castello Ponzio1, che posto è sopra il mare, e di là voleva farlo precipitare nelle acque. Tuttavia per la grazia di Dio non lo fece; ma ivi lo tenne imprigionato, sostenendolo in vita col pane della tribolazione. La qual cosa intesa dal re Liutprando, grandemente adirossi, e, tolto il ducato a Pemmone, pose Ratchi, suo figliuolo, in luogo di quello. Allora Pemmone delibeò di fuggire co’ suoi nella patria degli Schiavi: ma il figliuolo Ratchi intercesse colle preghiere dal re il perdono per il padre, e lo ritornò nella grazia reale. Onde Pemmone, sulla fede che non gli sarebbe fatto alcun danno, si diresse al re con tutti i Langobardi, coi quali avea preso consiglio. Allora il re, sedendo in tribunale, concedendo a Ratchi Pemmone e gli altri due suoi figliuoli Ratcait ed Aristulfo, comandò che si fermas-
- ↑ Dai contrassegni del sito qui dati da Paolo si deduce chiaramente esser questo l’antico castello Pucino, tanto celebrato da Plinio. Deduco dunque per certo, che Pontium sia errore degli amanuensi, e che si debba leggere Pucinum (probabilmente Castel Duino).