Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 2.djvu/142


libro vi. capo xlix. 123

tà di Classe1. Allora Paolo Patrizio mandò alcuni de’ suoi da Ravenna per far ammazzare il pontefice. Ma opponendosi i Langobardi per la difesa del medesimo agli Spoletani, dal ponte Salario2 e dalle altre parti resistendo pure i Langobardi ai Toscani, il consiglio de’ Ravennati andò in fumo. A questi giorni Leone imperatore fece levare ed ardere le immagini de’ santi in Costantinopoli. E la stessa cosa comandò che facesse il pontefice romano, se voleva conservare l’imperiale sua grazia; ma il pontefice romano rifiutò. Parimente l’esercito di Ravenna e quello delle Venezie resistettero tutti d’un animo a tali comandamenti; anzi se il pontefice non gl’impediva, aveano essi deliberato di costituire sopra di loro un altro imperatore3. Intanto il re Liutprando occupò i castelli dell’Emilia, cioè Feroniano e Monte Bellio, Busetta e Persiceta4, Bologna, la

  1. I cronologisti pongono la detta occupazione di Ravenna sotto l’anno 726.
  2. Ponte Salaro, sopra il fiume Arcienne, quattro miglia distante da Roma sulla via Salaria che conduce ai Sabini (Ved. Ferrario).
  3. Questo luogo di Paolo vendica dalla calunnia i romani pontefici, accusati di aver fomentato ne’ popoli lo spirito di ribellione contro l’imperatore.
  4. Di questi luoghi così il Cluverio (pag. 293): Buxetum, volgarmente Bussetto, è posto ne’ dintorni