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libro vi. capo xxxv. | 109 |
ni rifugiossi in Francia, ove rimase fino al dì che spirò. E questi ebbe pur tre figliuoli, de’ quali il primogenito Rasimberto governò a’ nostri tempi la città Aurelianense. Morto Ariperto, Ausprando, fatto signore del reame de’ Langobardi, lo tenne soltanto tre mesi: uomo anch’esso in ogni cosa eccellente e di tanta saviezza, che pochi a lui possono essere paragonati. Veggendo i Langobardi la morte di questo re, costituirono nel soglio regale suo figliuolo Liutprando: la qual cosa fu intesa con grande consolazione da Ausprando ancora vivente.
CAPO XXXVI.
Come Teodosio vinse Anastasio ed occupò il suo regno: e della inondazione del Tevere.
Circa a questi dì Anastasio imperatore inviò una flotta in Alessandria contro dei Saraceni. Ma la sua armata, volta ad altro consiglio, giunta a mezza strada retrocesse a Costantinopoli, e rintracciato l’ortodosso Teodosio lo salutò imperatore, e contro sua voglia lo confermò nella dignità dell’impero. Il quale Teodosio per una grande battaglia presso Nicea1 vinse Anastasio, e fat- [A. D. 716.]
- ↑ Il nostro testo: Aream; ma i critici afferma-