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dei fatti de’ langobardi |
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via dal palazzo tutto l’oro che stimò potergli esser utile. Ma nel mentre che dall’oro aggravato tentava di passare a nuoto il fiume Ticino, ivi sprofondatosi, affogato dall’acqua, morì. Il suo corpo ritrovatosi nell’indomani fu portato nel palazzo vestito de’ suoi ornamenti, e poscia sepolto nella basilica del santo Salvatore, che per lo innanzi Ariperto avea edificata. Questi nel tempo che teneva il regno uscia di palazzo notte tempo, e qua e là girando, spiava di per sè stesso quel che di lui dicevasi in cadauna città, e diligentemente investigava quale giustizia ogni giudice faceva al suo popolo: che se a lui giugneano legati delle genti straniere, copriasi alla loro presenza di vesti vilissime, ossia di pelliccie, e affinchè insidiassero meno all’Italia, non imbandiva mai loro vini preziosi od altre delicate vivande1. Regnò parte col padre Ragumberto, parte solo pel corso di 12 anni. Fu pietoso, caritatevole, amatore della giustizia. Lui regnante, la terra fu fertilissima, ma barbari i tempi. Ebbe a fratello Guntberto che a que’ gior-
- ↑ A quel tempo non v’erano libri, nè giornali, nè viaggiatori che dessero contezza dello stato delle nazioni; e oltre a ciò gli stranieri erano assai più dabbene di quel che non erano gl’Italiani.