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libro vi. capo xxxiv. 107

tore della fede cattolica, e banditore del sesto santo Concilio.


CAPO XXXV.

Come Ausprando coll’ajuto di Teudeberto vinse Ariperto, il quale si annegò in un fiume: della fuga di Cuniberto suo fratello, e del regno di Ausprando e del suo figliuolo Liutprando.

Poichè Ausprando stette in bando 9 anni compiuti in Bojoaria, promosso al regno Teudeberto nell’anno decimo, venne in Italia alla testa d’un esercito di Bojoari, ed azzuffatosi con Ariperto, dovedall’una e dall’altra parte fu fatta immensa strage di popoli. E quantunque la notte sia venuta ad interrompere la battaglia, nondimeno è cosa certa i Bojoari aver voltate le spalle, e l’esercito d’Ariperto essersene ritornato vittorioso ne’ suoi alloggiamenti. Ma non avendo voluto Ariperto restarsene nel proprio campo, amando meglio d’entrare nella città di Ticino, per tal fatto destò la disperazione ne’ suoi, e l’audacia negli inimici. Ond’è che appena entrato nella città, accortosi che per questa risoluzione aveva offesa la propria gente, preso all’istante il consiglio di fuggir nella Francia, portò