Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 2.djvu/124


libro vi. capo xxxiii. 105

va scannare alcuno di loro che gli eran presenti1.


CAPO XXXIII.

Della morte di Pietro Archita e del saceradozio di Sereno.

Essendo morto a questi giorni il patriarca Pietro,[A. D. 711.] entrò nel reggimento della chiesa d’Aquileja Sereno, uomo semplice e tutto dedito al servizio di Cristo2.


CAPO XXXIV.

Come Anastasio debellò Filippico.

Ma poichè Filippico, che chiamayasi anche Bardane,[A. D. 711.] nella dignità imperiale fu confermato, scacciò dal pontificato Ciro, di cui dicemmo di sopra, e gl’intimò di tornarsene al Ponto a governare il suo monastero. Fi-

  1. Qual fortuna per un popolo l’esser soggetto ad un simile principe! Ma queste orribili crudeltà non poteano aver luogo che ne’ secoli della barbarie e dell’ignoranza.
  2. Intorno ai patriarchi della Chiesa Aquilejese è da consultarsi il P. De Rubeis nell’insigne opera dei Monumenti di detta chiesa. Non sono pure da disprezzare le storie mss. di Jacopo di Valvason, da noi più volte citate.