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consorte di tanto duca. Ma quegli, che era uomo savio asseriva andargli più a genio i costumi, l’umiltà, e la vereconda pudicizia di lei, di quello che la bellezza del corpo. Da questa moglie adunque Pemmone generò tre figliuoli, cioè Ratchis, Ratcait ed Aristulfo, uomini valorosissimi, la nascita de’ quali elevò a gran gloria l’umiltà della madre. Questo duca, raccolti insieme i figliuoli di tutti i nobili ch’erano morti nella battaglia, della quale abbiamo detto, li alimentò insieme co’suoi, nello stesso modo, che se fossero stati da lui medesimo generati1.


CAPO XXVII.

Di Gisulfo duca dei Beneventani, e come assaltò Sora ed altri castelli.

In questa età pure Gisulfo condottiero dei Beneventani prese Sora2, città dei Romani, e parimente i castelli di Arpino e di Arcone. Questo Gisulfo al tempo di papa Gio-

  1. Sarebbe desiderabile, che questo duca avesse lasciato in retaggio una tale virtù ai posteri illustri del paese da lui governato.
  2. L’originale ha Suram, Romanorum civitatem, Hirpinos atque Arcem; ma il Cluverio opina che debba leggersi: Soram, Arpinum, Arcem, atque Aquinum. Di Sora (così chiamata anche oggi), an-