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libro vi. capo xv. 87

passò al regno de’ Cieli. Il corpo di lui fu sepolto nella basilica di s. Pietro, e un onorevole epitafio sta scolpito sulla pietra che lo ricopre1.


CAPO XVI.

Come il regno de’ Franchi nelle Gallie cominciò ad esser governato dai Maggiordomi.

A questo tempo accadde, che i re dei Franchi nelle Gallie, dal solito valore e saviezza degenerando, coloro che apparivano soltanto i prefetti della casa reale2 co-

  1. In questo epitafio, composto di rozzi versi latini, sono espresse le azioni del re Cedoaldo. Autore di questi versi si crede essere s. Benedetto arcivescovo di Milano.
  2. L’orignale: majores domus regalio. Negli Annali de’ Franchi, pubblicati dal Piteo, si descrive l’uffizio di questi Maggiordomi, Provveditori dell’aula regale (Provisores Regis aulae), Prefetti di palazzo (Praefecti palatii), i quali aveano tutto il potere reale. A nome del re però scriveansi le carte e i privilegi, e quegli che ne portava il nome, condotto sul carro da’ buoi nel campo di Marte, posto in luogo eminente, era veduto una sola volta all’anno dal popolo, e ricevea le pubbliche offerte, alla presenza del maggiordomo; poscia annunziava ai popoli tutte le cose che doveano farsi entro l’anno. Compiuta poi questa cerimonia, il re tornava nel suo palazzo, e tutti gli affari del regno si amministravano dal maggior-