82 |
dei fatti de’ langobardi |
|
to è distante dalla città di Trevigi) ma fu allevato e ammaestrato a Ravenna, e divenne chiarissimo in grammatica, in rettorica e in geometria. Questi tormentato da un fierissimo dolore di occhi, ed essendo del pari travagliato dallo stesso male il suo compagno Felice, andarono insieme alla Basilica de’ Ss. Giovanni e Paolo, situata nella stessa città. Dentro di quella avvi un altare eretto ad onore di s. Martino, che ha una finestra vicina, ove è serbata una lucerna accesa, coll’olio della quale i detti Fortunato e Felice essendosi unti gli occhi infermi, subito cessò il dolore, e ricuperarono la bramata salute. Per la qual cagione Fortunato ebbe presa tanta devozione al beato Martino, che abbandonata la patria poco prima che i Langobardi entrassero nell’Italia, s’incamminò alla volta di Turone a visitare il sepolcro del medesimo santo. E come egli racconta ne’ suoi versi, fece il viaggio per fiumi, monti, valli, castelli e ville1, finchè
- ↑ Io ho seguito il testo più facile: chi poi volesse esercitare la propria erudizione esamini la seguente lezione, che si trova in alcuni codici: Per fluenta Tiliamenta, et Reuniam (ora detta in volgare Ragogna presso s. Daniele del Friuli) perque Osupum et alpem Juliam, perque Aguntum Castrum, Dravumque et Byrrum fluvios, ac Briones et Augu-